giovedì 3 luglio 2008

LUCANIA LAB CITTA' APERTA

In questa nota si illustrano quelli che sono stati i passi interni alla progettazione dell’isola LUCANIA LAB. Dalle discussioni e dalle riunioni operative tra Asian Lednev (architetto), Junikiro Jun (teorico della comunicazione), Tonino Lane (builder in SL), Joannes Bedrosian (Scienze della Comunicazione) sono emersi i caratteri della land: un forte carattere di innovatività con elementi di "animazione" per popolare l’isola. Il progetto è nato subito come risultato di un dialogo tra innovazione e tradizione, tra architettura e territorio, tra mondo sensibile e mondo metaforico, tra Asian Lednev (progettista) e Tonino Lane (builder). Da questo dialogo, dunque, la ricerca della restituzione di una visione di una tecnologia non ostile verso la natura e il paesaggio, che anzi inglobano organicamente l’elemento artificiale, e che consente la costruzione di una visione del paesaggio non "naturalistica" o "realistica", ma "originaria". L'idea di innovazione è passata anche attraverso la ricerca di nuove immagini in grado di far percepire noi stessi collocati nel tempo contemporaneo, secondo uno schema interpretativo tipico del Rinascimento. La dimensione estetica del paesaggio è strettamente legata all'idea di funzionalità, "in questo senso ogni cosa dell’isola ha una precisa forma di presenza in relazione ad un ruolo preciso interno ad un discorso: nulla è lasciato al caso o semplicemente in quanto "bello" da vedersi. Come nelle buone sceneggiature se una cosa appare presto o tardi "giocherà" il suo ruolo". Parte essenziale di questo discorso sono le "invenzioni" di oggetti tradizionali di Tonino Lane, che, collocati nel racconto di LUCANIA LAB, richiamano l’Heritage del paesaggio. Tali invenzioni hanno anche la funzione di animazione della SIM.

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